I sogni di gloria degli atleti balcanici alle Olimpiadi invernali di Pechino

Il bilancio della spedizione degli atleti dei Balcani Occidentali ai Giochi delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022. Tra record storici raggiunti, nuove speranze per le future edizioni e tanta strada ancora da fare

Si sono conclusi ieri (domenica 20 febbraio) i Giochi delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 e per i Balcani Occidentali è già tempo di fare un bilancio. Il bottino delle atlete e degli atleti balcanici è di 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi. O sarebbe meglio dire della Slovenia, l’unica delegazione andata a medaglie in questa edizione dei Giochi Olimpici invernali (come successo quattro anni fa).

In tutto hanno partecipato 72 atleti, 37 uomini e 35 donne. Di questi, più della metà erano proprio sloveni (44). L’Albania ha portato un solo atleta a Pechino e anche gli altri Paesi hanno faticato a qualificarsi: 2 il Kosovo e la Serbia, 3 la Macedonia del Nord e il Montenegro, 6 la Bosnia ed Erzegovina e i restanti 11 la Croazia. Da sottolineare anche in questa edizione – come ai Giochi Olimpici estivi di Tokyo 2020 – la quasi raggiunta parità di genere, con una delegazione a maggioranza femminile (Croazia) e tre in numero uguale (Bosnia ed Erzegovina, Kosovo e Serbia).

Questi 72 atleti hanno gareggiato in 8 categorie sportive, con un netto dominio di sci di fondo e sci alpino. Anche se, paradossalmente, è stato il salto con gli sci a portare il numero maggiore di medaglie (4, di cui i 2 ori, 1 argento e 1 bronzo). Per conoscere tutti i nomi degli atleti e delle atlete andate a medaglia, ti basterà aprire la storia in evidenza sulla pagina Instagram di BarBalcani dedicata a Pechino 2022.

Giochi Olimpici Pechino 2022


Entusiasmi

Insomma, diciamo che gli aspetti positivi per quanto riguarda la spedizione a Pechino 2022 per i Balcani Occidentali prescindono dal numero di medaglie conquistate. O meglio, questo vale per tutti fatta eccezione – ovviamente – per la Slovenia. Per Lubiana questa è stata la seconda edizione più vincente della sua storia ai Giochi Olimpici invernali, iniziata nel 1992. Il record è di 2 ori, 2 argenti e 4 bronzi, a Soči 2014. Allora però la delegazione contava un terzo degli atleti in più (66), in 8 discipline diverse.

Otto anni dopo, la Slovenia ha conquistato 7 medaglie, ma con meno atleti e meno discipline a disposizione (6). Un netto miglioramento rispetto a Pyeongchang 2018, quando con 71 atleti e 9 sport il medagliere si riempì con appena 1 argento e 1 bronzo. La parte del leone delle nevi l’ha fatta il salto con gli sci, grazie alle gare a squadre (mista e maschile) e alla storica prestazione nel trampolino femminile: sul gradino più alto e più basso del podio sono salite con la bandiera slovena Urša Bogataj e Nika Križnar. Le altre medaglie sono arrivate dallo slalom gigante di snowboard (maschile e femminile) e dallo slalom gigante di sci.

Slovenia Sci Femminile Giochi Olimpici Pechino 2022
Urša Bogataj e Nika Križnar sul podio dopo la finale di salto con gli sci femminile a Pechino 2022

Ma, aldilà delle medaglie, ci sono anche altri aspetti sportivi che hanno reso l’edizione 2022 dei Giochi delle Olimpiadi in qualche modo storica per i Balcani. Per esempio, lo è sicuramente stata per il Kosovo. Alla seconda partecipazione assoluta di questo Paese, va ricordata la prima volta di un’atleta kosovara alle Olimpiadi invernali. Il suo nome è Kiana Kryzeiu, è una sciatrice e deve ancora compiere 18 anni. Anche se non ha vinto nessuna medaglia, la storia l’ha già scritta. Così come il suo unico compagno di delegazione, Albin Tahiri, anche lui sciatore. Nel 2018 è stato il primo atleta del Kosovo di sempre ai Giochi Olimpici invernali e quest’anno ha fatto il bis con un’altra qualificazione memorabile.


Frustrazioni

Oltre alle prime volte storiche, rimane comunque l’amarezza per le tante delegazioni dei Balcani Occidentali che nella propria storia ai Giochi Olimpici invernali non sono ancora mai riuscite a salire sul podio. Tante significa, oltre al Kosovo, anche Albania, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia. Ognuno di questi Stati ha fatto il suo esordio in edizioni diverse – Serbia e Montenegro non ci sono riuscite nemmeno insieme tra il 1998 e il 2006 – e a Pechino 2022 non sono riuscite a rompere questa frustrante tradizione.

C’è da dire che la frustrazione potrebbe essere gestita in modo diverso tra un Paese balcanico e l’altro. Per esempio, se si considera l’età anagrafica delle atlete e degli atleti che sono scesi in pista in queste due settimane. Albania e Montenegro, con uno sforzo all’interno dei rispettivi Comitati Olimpici nazionali, potrebbero far crescere dei movimenti sportivi interessanti attorno a dei giovani promettenti che hanno gareggiato a Pechino. Lo sciatore albanese Denni Xhepa è un classe 2003, mentre i 3 montenegrini in gara tra sci di fondo e alpino – Eldar Salihović, Jelena Vujičić e Aleksandar Grbovic – hanno tra i 18 e i 22 anni. Lo stesso discorso non si può invece fare per le altre delegazioni dei Balcani, che dovranno trovare energie fresche per rinnovarsi e puntare a nuove imprese nelle prossime edizioni dei Giochi Olimpici invernali.

Denni Xhepa Pechino 2022
Lo sciatore albanese Denni Xhepa in partenza per i Giochi Olimpici di Pechino 2022

Un’ultima considerazione va fatta sulla Croazia, forse la più grande delusione tra i Paesi balcanici a Pechino 2022. Con 11 atleti – di cui 6 nello sci alpino e 3 nello sci di fondo, oltre a short track e snowboard – l’occasione era ghiotta per interrompere un record negativo che va avanti dal 2014. Allora Ivica Kostelić vinse una medaglia d’argento nello sci alpino, mentre bisogna tornare indietro di 20 anni per la più grande prestazione croata: 3 ori e 1 argento su una delegazione poco più numerosa di quella di quest’anno (14). I sogni di gloria nei Balcani Occidentali rimangono. La strada per raggiungerli assomiglia a una grande lastra di ghiaccio.

Ivica Kostelić Soci 2014
Ivica Kostelić, l’ultimo atleta croato a vincere una medaglia ai Giochi Olimpici invernali (Soči, 2014)