Ascolta il podcast di BarBalcani: Dicembre ’92. Fratelli ortodossi, nemici Yankee
La Repubblica Federale di Jugoslavia è isolata e il transito navale quasi completamente bloccato dalle sanzioni internazionali. Nel frattempo, a Belgrado, il leader serbo, Slobodan Milošević, e il premier federale, Milan Panić, si sfidano nella campagna elettorale per le presidenziali del 19 dicembre.
Ma la tensione aumenta esponenzialmente, con i nazionalisti serbi che accusano Panić di tramare con la minoranza etnica albanese in Kosovo e minacciano una possibile guerra civile, etnica e religiosa anche oltre la Bosnia ed Erzegovina. La comunità internazionale non può accettarlo. Ma si iniziano già a intravedere i segnali di quale Paese i nazionalisti serbi guardano con più speranza e di quale invece iniziano a odiare come il nemico più temibile.
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