Magia bianca e nera, culto dei morti e rituali pre-cristiani costituiscono l’ossatura di una comunità compatta che ha affidato alle sciamane la mediazione spirituale: i valacchi della Serbia orientale
Dopo aver analizzato il mondo del soprannaturale con i licantropi balcanici della serie Netflix Wednesday, è arrivato il momento di andare ancora più a fondo in questa realtà mistica, sociologica e un po’ magica. Il Paese in cui approfondire alcune specifiche tradizioni culturali ancestrali che ancora sopravvivono alla modernità è la Serbia. Più nello specifico la Serbia orientale. Qui vive una comunità particolarmente coesa, che ha fatto della magia pagana il pilastro fondante della propria identità. E l’ha affidato alle donne. Oggi apriamo la porta dei valacchi di Serbia e – rigorosamente in punta di piedi – andiamo a scoprirne i misteri.
Con un ringraziamento speciale a Marija Stevuljevic e Giorgio Fruscione.
Una comunità ancestrale
Sciamane psicologhe
Ma l’aspetto pagano è molto più caratterizzante e, secondo la maggioranza degli etnografi, queste pratiche hanno come radice comune il culto degli antenati e lo sciamanesimo, basato sulle antiche divinità dei Traci, Greci e Romani. La conservazione di questo patrimonio culturale è stata resa possibile dalla tradizionale endogamia delle comunità valacche, che per secoli ne ha portato i membri a non mescolarsi con altri gruppi sociali. Quella dei valacchi di Serbia rimane così una delle forme di spiritualità più antiche di tutta Europa.
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Nella cultura valacca il villaggio può essere considerato come una comunità socio-religiosa, in cui sciamani e maghi rivestono un ruolo centrale. Anzi, sciamane e maghe. Perché l’elemento magico si tramanda attraverso il lato femminile della famiglia. Formule e rituali rimangono un segreto custodito all’interno del nucleo familiare, in una sorta di società spiritualmente matriarcale. Ed è per questo motivo che le donne sono il fulcro dei riti della propria comunità, almeno a partire dal momento in cui raggiungono una determinata età (solitamente i 60 anni) e possono guidare le cerimonie.
Le sciamane sono figure in un certo senso misteriose, che trasmettono messaggi e appelli attraverso rituali basati sull’energia del sole, della luna e delle stelle. Si crede possiedano conoscenze e abilità mistiche per la prevenzione e la cura delle malattie, la mediazione tra la sfera naturale e quella soprannaturale e soprattutto tra i vivi e le anime degli antenati.
Vita e la morte sono un binomio fondamentale nella cultura valacca, secondo cui un defunto deve trascorrere sette anni come anima errante sulla terra prima di poter andare in paradiso. I villaggi sono divisi in aree destinate ai vivi e altre ai morti, spesso divise da un fiume, e in molti casi non esistono cimiteri. Familiari e cari del defunto possono accedere al ‘regno dei morti’ per portare cibo e fiori all’anima che si sta purificando.